domenica 24 luglio 2011

EX VOTO di Teresa Ricci




Un misterioso evento documentato da un nome e un'istantanea dipinta. La tavoletta è custodita, assieme ad altre 700, nel Santuario di Santa Maria del Monte a Cesena. Teresa è colpita da una scarica di pallettoni sull'uscio di casa. L'attentatore potrebbe essere un vicino, magari emerso all'improvviso dal portone della casa accanto alla sua. La porta è socchiusa come se avesse celato l'uomo fino a qualche istante prima. Teresa filava tranquillamente con il fuso sull'uscio di casa. Ignara del pericolo approfittava della giornata serena per stare sulla soglia di una casa dignitosa, costruita in solida pietra. Magari fantasticava sul proprio futuro o, molto più semplicemente, accompagnava il lavoro con un'Ave Maria in onore della Madonna del Monte ove certamente si recava tutte le volte che poteva  per una benedizione e un incontro con la Madonna tanto cara ai cesenati.
All'improvviso i suoi pensieri vengono squassati dall'infernale boato del fucile. Prima di rendersene conto cade a terra colpita alla testa. Il seguito possiamo solo ricostruirlo. l'attentatore magari rientra in casa, i vicini soccorrono Teresa. È grave, sanguina, è in pericolo di vita. Certamente ha perso conoscenza, la medicina fa quello che può, ma nel 1822 non può fare molto. I gendarmi indagano. Forse si trovano di fronte un innamorato respinto, un marito geloso, qualcuno che pensa così di vendicare chissà quale torto magari ricevuto dalla famiglia.
Le liti tra vicini ci sono sempre state. Qui si tratta di due vicini benestanti. Le case sono decorose, hanno solide porte e inferriate alle finestre. La casa di Teresa ha la porta aperta, lei lavora sulla porta. Non ha nulla da nascondere. L'uomo, che non ha nome, esce dall'ombra ed è destinato a restare nell'ombra.
Teresa non muore. Il suo improvviso movimento ha fatto si che la fucilata non la centrasse in pieno viso. Ricorda sensazioni che immediatamente precedono lo sparo. Le sembra di essere stata chiamata da una voce amica. Per questo si è improvvisamente girata scampando alla fucilata. Più forte dello sparo è stata quella voce amica che ha fatto eco alla sua Ave Maria è l'ha quasi costretta a girarsi. Mentre cadeva priva di sensi ha riconosciuto la statua familiare della Madonna del Monte con l'abito della festa. È stata lei a dirottare il piombo tanto quanto è bastato perché sopravvivesse all'attentato.
Teresa non si occupa né preoccupa dell'attentatore. Semplicemente ringrazia la sua Madonna e affida la sua verità a questo modesto dipinto. Andrà ad arricchire la collezione del Santuario. È un'altra cronaca da leggere integrando il trafiletto che magari sarà stato riportato sul quotidiano locale. Arricchisce quanto sarà stato scritto sui verbali redatti dai gendarmi. E'  alternativo a tutte le chiacchiere che per mesi riempiranno le giornate dei vicini di casa.

1 commento:

  1. Mi piacciono i dipinti che raccontano delle storie, meglio se delle storie a lieto fine.E questo dipinto ha tutti gli ingredienti per una bella storia.
    Continua così !.....

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